Per la serie "le cose che Claudia odia" parliamo oggi dei SOPRAMMOBILI (tono da film dell'orrore accompagnato da immancabile rombo di tuono). Questi inutili oggetti sono i protagonisti indiscussi della vita di moltissime famiglie (tra le quali la mia). Si possono distinguere due categorie. La prima è quella degli oggetti sobri e di buon gusto. Essi sono caratterizzati dall'essere armonici l'uno rispetto all'altro e intonati all'ambiente nel quale vengono collocati. Oggetti di questo tipo a casa mia non si trovano. Dove vivo io ci sono soprattutto gli oggetti della seconda categoria. Questa si potrebbe chiamare l'orribile paccottiglia. A quest'ultimo tipo appartengono tutti i ninnoli assolutamente kitsch come: orride bamboline in ceramica, barchette fintissime messe in fila una affianco all'altra e bomboniere terrificanti del matrimonio della cugina Ermenegilda. La cosa carina è che questi simpatici oggettini, una volta arrivati a casa tua, non se ne andranno mai più! E si! perchè il propiertario di questa monnezza ti dirà: "ma noooooo! quello è il ricordo della prozia della bisnonna della cugina della vicina di casa di tua zia in carriola e non si può buttare!!!". Ma io ho risolto la cosa in modo abbastanza brillante. Obbligo i miei a buttare via almeno le cose particolarmente orripilanti e quello che non buttano via loro, butto via io... piano piano, senza che se ne accorgano. Se non facessi così casa mia sembrerebbe quella dei protagonisti di "Sepolti in casa".
venerdì 19 luglio 2013
mercoledì 17 luglio 2013
Papà Gambalunga
Visto che il caldo mi irrancidisce mi tocca leggere libri dolci e romantici per riequilibrare il tutto. L'ultimo libro dolce e romantico che ho letto è "Papà Gambalunga" (nessun riferimento allo zio Rocco) di Jean Webster. La storia parla di un'orfanella che è adottata da un ricco magnate che per ragioni sue vuole rimanere anonimo. Da questo romanzo sono stati tratti un film con Fred Astaire e un cartone animato giapponese. La narrazione si svolge in forma epistolare (sono le lettere che la protagonista invia a questo papà gambalunga). Il nome Papà Gambalunga gli viene dato da Judy (la protagonista) perché l'unica cosa che è riuscita a vedere di lui è l'ombra lunghissima che si proietta sul muro e che gli fa venire in mente, appunto, un ragno con le zampe lunghissime (a quanto pare in America quei ragni si chiamano papà gambalunga). Consiglio assolutamente “Papà Gambalunga” a tutti quelli che hanno voglia di una storia semplice e felice. Il libro (film, cartone animato) ovviamente ha un lieto fine: e ci mancherebbe altro... sennò come farebbe a farmi passare l'acidità d'animo?
Il senso dell'olfatto
Alcuni proprio non ce l'hanno... altrimenti non si spiegherebbe l'afrore che circonda certe persone. Le incontri ovunque; sul treno, sull'autobus, in metro e ad ogni ora del giorno. E qui si apre una parentesi: ma se puzzi come un topo morto la mattina, di sera sei marcio al midollo? e ancora, ma la mattina la doccia non te la fai? Mi stai dicendo che ti alzi la mattina e vai a lavorare così come sei? Ogni volta che incontro queste persone penso: ma nel posto dove lavorano non se ne accorgono? Certo, ammetto che non deve essere semplice andare da un tuo dipendente o da un collega e dirgli: guarda caro, sei tanto bravo ma se non puzzassi come il brus (un tipico formaggio piemontese puzzolente da matti), sarebbe meglio sai ninin! Comunque i miei preferiti rimangono quelli che vanno al gabinetto e non aprono la finestra. Ma dico io! Ok che viviamo assieme e ci amiamo tanto e dobbiamo stare vicini vicini, ma questo non significa che devo sniffare la tua cacca! Quella almeno risparmiamela! E visto che ci sei tira giu sto cacchio di asse! Che ci vuole! non è un'operazione a cuore aperto!!! Mi infastidisce molto questa cosa perchè, secondo me, tutta la faccenda ha a che vedere con il rispetto per il prossimo. Cercare di non puzzare e di non nauseare il prossimo dovrebbe essere l'undicesimo comandamento. Potrebbe essere messo subito dopo "non rubare" (non mi ricordo qual'è abbiate pietà). Ci sarebbe, allora, non rubare seguito da non puzzare. A pensarci bene anche puzzare è un pò come rubare. Certo, perchè rubi la possibilità alle persone che ti circondano di respirare a fondo...RUBI OSSIGENO!!!!
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