lunedì 31 marzo 2014

Ma il treno dei desideri nei miei pensieri all'incontrario va

Ti porta ovunque (pagando), è sporco e perennemente in ritardo ma io lo amo. No non sto parlando di un gigolò particolarmente schifoso, parlo del treno, croce e delizia dei migliaia di pendolari che, come me, tutti i giorni devono sobbarcarsi ore di viaggio per arrivare in ufficio. Mi sembra già di sentire le recriminazioni dei guidatori di macchina: se viaggi in treno sei vincolato ai suoi orari, devi sopportare la puzza, i controllori maleducati. Tutto vero, però, per me, il viaggio in treno è un momento speciale, il tempo in cui posso lasciarmi andare e rilassarmi mentre qualcun'altro mi porta dove devo arrivare. 

Un'altra caratteristica che amo del treno è il fatto che si incontrano tutti i giorni una moltitudine di persone tutte diverse. Spesso mi ritrovo ad osservare i miei compagni di viaggio e a chiedermi: chissà dove vanno, che lavoro fanno, hanno famiglia? Ci sono gli studenti che vanno all'università (li riconosci perchè parlano continuamente di esami), ci sono madri con figli, lavoratori che stanno andando in ufficio, avvocati, notai, commercialisti, idraulici. Una massa eterogenea di gente che si fa gli affari propri e io nel centro che li osservo e mi faccio domande. 

Il treno è un pò come la vita, un viaggio lungo o breve, che fai per arrivare alla meta finale. Durante questo viaggio incontri persone che condividono con te il viaggio per poco tempo o che ti accompagnano per tutta la sua durata. Ognuno di loro, nessuno escluso, ti lascia qualcosa, anche quelli che fanno solo una fermata assieme a te e ogni persona che conosci è un'esperienza in più che vivi e che ti arrichisce o che, perchè no, ti impoverisce. Eh si, perchè tra l'affascinante moltitudine di persone che incontri tutti i giorni non possono mancare loro, gli STRONZI. Quelli che stanno tra i piedi e quando vedono che devi passare si spostano di mezzo centimetro (li prenderei a calci), quelli che salgono mentre scendi rischiando di farti precipitare dal treno, quelli che ascoltano tamarra a tutto volume e quelli che parlano a voce altissima al telefono facendoti sapere dello zio Ermenegildo che è morto di qualche orribile malattia (non aiuta la mia depressione). L'umanità che viaggia in treno è un riassunto su ruote di quello che trovi in giro per il mondo, una fetta di vita condivisa per forza e per amore verso un traguardo che è lo stesso per tutti.

1 commento:

  1. Il treno, che la mattina ti porta verso l'inizio di una nuova giornata all'insegna del time management e che la sera ti riporta a casa tua. Ma il treno è davvero un mondo a sè. Io ritrovo spesso gli stessi volti, le stesse abitudini, gli stessi pendolari insomma. E poi ci sono loro, i viaggiatori occasionali, quelli delle telefonate sullo zio Ermenegildo, o quelli che si incazzano perchè hanno un appuntamento con chi sta dall'altra parte della cornetta e sta palesemente tirando un pacco e così arriva il bestemmione che fa girare tutto lo scompartimento, e guardi l'anziana seduta accanto all'uomo blasfemo aspettandoti che si dia alla fuga cambiando vagone sconvolta dall'accaduto e invece ti rendi conto che le persone sono strane, che la vita è strana, che la psiche umana è imprevedibile ed così che la vecchia cerca di attaccare pomello col suddetto bestemmiatore.
    Insomma, durante il tragitto in treno tutto è possibile: puoi calarti nella parte del sociologo, del curioso, del voyeur, o semplicemente, ed è ciò che prediligo, staccare da tutto e tutti, lasciarti trasportare e leggere un buon libro.

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